essere o non essere
Ieri all’evento di facciamo pace, come promesso, abbiamo iniziato a parlare di chi siamo e chi crediamo di essere, o di non essere, o di potere o non potere arrivare ad essere. Abbiamo parlato di corpi, menti e spiriti e di sviluppo personale tra le identificazioni con uno e l’altro. Ma soprattutto di come identificarci con l’uno o con l’altro ci limita più o meno…
Siamo partiti dalla domanda sei un corpo, una mente, uno spirito, o una combinazione di tutti e tre? e siamo arrivati, tra le altre cose, agli archetipi di Jung, nelle diverse fasi della vita. Secondo lui attraversiamo queste quattro fasi o archetipi, anche se non tutti arrivano alle ultime:
1. la fase dell’atleta, all’inizio siamo preoccupati del nostro corpo, dei corpi e delle cose materiali che il corpo può comprendere. Ci focalizziamo sulle apparenze, nostre e degli altri, e sulle cose che possono essere percepite col corpo, viste, ascoltate, toccate, ecc.
2. la fase del guerriero, in un secondo momento cresce il potere della mente e, soprattutto, l’EGO, e sentiamo il bisogno di prevalere sugli altri, di confrontarci, di sconfiggere, di avere ragione, e ci focalizziamo su quello che pensano gli altri, nel potere che abbiamo su altri, ecc.
3. la fase della dichiarazione (dello statista), arriva quando il guerriero non basta, quando ci accorgiamo di poter fare la differenza per gli altri, e non solo per noi stessi. Ci focalizziamo sugli altri, ma questa volta su quello di cui hanno bisogno, su come potrebbero migliorare, anche se non vogliono.
4. la fase dello spirito, dell’essere spirituale, è quella a cui arriviamo quandocapiamo che nessuna delle tre precedenti basta per definire cosa siamo. Quando ci accorgiamo che non c’è bisogno di controllare nulla, di migliorare nulla nè nessuno… e ci focalizziamo sulla pace, e sull’osservazione senza giudizio.
Cosa ne pensate? C’eravate all’incontro? Qualcosa da aggiungere?
Un libro di guarigione (2022)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho letto solo oggi anche se ce l’avevo da tempo, un libro di guarigione. Conosco personalmente l’autrice, Gaia Rayneri, e non avrei mai detto che “nascondesse” una storia del genere. L’ho letto, regalato e consigliato a ogni persona con sui ho avuto a che fare in questi giorni. E ora lo consiglio anche a voi, di cuore.
Il potere del ma
In questi giorni mi sono trovata a parlare molto con una persona in una situazione molto difficile, in uno di quei momenti in cui tutti i pensieri si agrovigliano e nella confusione è difficile restare sereni ed essere positivi, ottimisti.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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